Spaziando è un “itinerario” di opere luminose, un omaggio alla terra che, “se da una parte rimanda alla descrizione del cielo e del cosmo, dall’altra rimanda alla propria geografia interiore”, come scrisse Italo Calvino.

Il progetto nasce dalla volontà di Alice e Valentina su una riflessione estesa tra lo spazio fisico e quello interiore. Cercare di vedere, oltre ciò che sta sotto i nostri occhi per aprire un varco ad una visione più intima. 

I pianeti di spaziando collection sono concepiti come motore emotivo e l’opera d’arte come spazio dell’anima. 

Sono molteplici i dettagli non visibili contenuti in questa collezione di design artistico. 

Il tempo è indubbiamente l’elemento rivelatore, che si insinua con delicatezza nella nostra emotività fino a toccarne la parte più intima.

È il primo progetto della collaborazione tra l’artista e l’architetto, che mira, con un animo green, a sollecitare una riconoscenza all’etere. 

La collezione prende il nome dalla volontà di libertà di utilizzo e vivibilità dell’oggetto artistico.

I pianeti sono corpi illuminanti senza fili, per questo possono essere collocati ne luogo che sentiamo più attraente in quel momento, possono essere posizionati su una parete o semplicemente appoggiati a terra in un angolo di fianco ad un divano.

In collaborazione con LUCE 5 srl (azienda certificata Ecovadis una delle principali piattaforme di valutazione di sostenibilità aziendale) è stato realizzato un progetto di illuminazione custom, che ci permette di fruire dell’opera luminosa ovunque sentiamo il desiderio di entrare in connessione con essa e “spaziare”, poiché la sua alimentazione  è interamente a batteria.

Con due tipologie di luce, una retroilluminazione che irradia in siluette la sagoma ed un fascio stretto di illuminazione frontale che graffiando in radenza la superficie ne evidenzia le peculiarità, risaltando le ossidazioni, i cromatismi e tutta la matericità della superficie artistica.  

Nel progetto dei pianeti, grazie alla collaborazione con l’azienda OLTREMATERIA, è stata inserita la purificazione dell’aria circostante; infatti, la superficie è stata trattata con la tecnologia innovativa di “ecopur” che ionizza e purifica l’aria, creando una barriera fisica per prevenire la proliferazione di batteri e virus. Senza consumare energia, i Pianeti ionizzano lo spazio come farebbe una bella pianta.

Il satellite realizzato in vetro curvato e decoro argentato a specchio cotto, rappresenta la porta di accesso all’opera. La riflessione vibrata è la volontà di andare oltre ciò che vediamo, non una riflessione nitida e descrittiva, ma un espediente che permetta di “rallentare” lo scorrere del tempo di osservazione. La superficie del pianeta è stata interpretata dall’artista Alice Corbetta, utilizzando uno stucco a base di calce e cemento per creare un effetto tridimensionale con impronte e con un rivestimento di polvere ferrosa. Le ossidazioni e i trattamenti di lavorazione sono avvenuti con prodotti naturali. 

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In mostra

Il progetto può essere visitato in occasione della mostra “Materia e Virtuosismo” in programma dal 15 al 17 settembre a Firenze.

Rassegna Stampa